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1960

foto Gabriele Devecchi

MIRIORAMA è il termine che definisce l’attività espositiva del solo GruppoT. L’esigenza di dare un nome alle esposizioni era una presa di distanza dai consueti della filiera del sistema dell’ arte tradizionale, quindi non personale del gruppo ma miriorama.
Miriorama 1, il primo di 6 consecutivi. Esordio espositivo del GruppoT con le opere collettive “quadro di fumo” “plastiche in combustione” “rame in ossidazione termica” e “Grande oggetto pneumatico -ambiente a volume variabile”. Le pareti della galleria Pater erano coperte da scritte e proclami dei maggiori artisti delle avanguardie storiche funzionali alla nostra poetica spazio-tempo e partecipazione: dai futuristi ai costruttivisti, dai surrealisti a De Stijl, da Klee a Moohli Nagy. Mentre i punti di riferimento più prossimi erano presenti con un loro generoso prestito: “macchina inutile”di Bruno Munari, “taglio” di Lucio Fontana, opera cinetica di Jean Tinguely, “specchio rotto” di Enrico Baj, “linea” di Piero Manzoni. Espone la scatola in argento "Exagon", XII Triennale di Milano progettata per il laboratorio del padre.
Miriorama 3 , personale in cui espone le prime “superfici in vibrazione”, i “teatrini componibili” e due ”sculture da prendere a calci”. Con la decisione d’inserire 4 personali, una a testa, nell’esordio del Gruppo T veniva esteso il significato di miriorama anche quale momento di integrazione delle rispettive realizzazioni nel collettivo. La sanzione di tale integrazione nel collettivo è ribadita nel Miriorama 6 e nel 7 (Genova, Galleria San .Matteo) dove coesistono indivisibili le produzioni collettive con quelle personali.
Lucio Fontana coinvolge il Gruppo nelle proposte di addobbo della Torre del Parco Sempione in occasione della Triennale di Milano. Le tre proposte presentate pur apprezzate si scontrano con le scarse risorse economiche dell’ente e dell’addobbo rimane solo un concept tridimensionale.
Miriorama 8-Presentazione di “miramondo” uno dei 5 multipli, numerati e firmati da 1 a 10, uno per ogni componente del Gruppo T. Per multiplo non si intende l’iterazione di un prototipo ma un progetto il cui prodotto siano 10 oggetti di contenuto e funzione estetica equivalenti e aperta alla personalizzazione dell’utente. Arte progettata, realizzata e diffusa attraverso le metodologie del design. Show room Danese, Milano
exagon Miramondo Torre del Parco Sempione